Perdersi
La curiosità è donna.
È continua ricerca.
Ed è insaziabile
Si manifesta nell’estenuante bisogno di nuovi luoghi da pedalare.
È un desiderio implacabile.
Ogni giorno vorrei ritrovarmi in un posto diverso.
Vorrei evadere dai confini spaziali e temporali che mi vincolano.
Vorrei attraversare in lungo e in largo la nostra penisola.
Vorrei spingermi oltre per esplorare luoghi noti e meno noti che stuzzicano la mia fantasia.
Ma non si può!
E allora provo a cambiare prospettiva.
Continuo a pedalare a casa mia, ma in ottica differente.
Esploro
E mi perdo.
Devio
E mi ritrovo su vie mai percorse.
Il luogo è quello, la direzione più o meno, ma le vie percorse sono nuove.
Non so esattamente quanto tempo impiegherò per uscire dal dedalo di stradine secondarie che ho imboccato.
Che tipo di fondo incontrerò (l’asfalto a volte finisce…..)
Quanto ripide saranno le salite.
Quanto scassate saranno le discese.
So solo che, verosimilmente, in tutto il tragitto non incontrerò nessuno e che se mi dovesse inaspettatamente capitare di incrociare un altro sguardo questo mi rivolgerebbe la fatidica domanda:” e tu che ci fai qui tutta sola”?.
Pedalare in solitaria, perdendomi, non solo fisicamente ma anche mentalmente mi regala l’ebbrezza della novità e della sorpresa.
Mi porta lontano.
Mi fa scoprire angoli remoti
Mi riempie
Soddisfa temporaneamente il mio bisogno di novità
Mi illude
E la concentrazione e l’adrenalina della novità mi fanno dimenticare per un attimo tutto il resto.
Mi ritrovo in un bolla.
Perché a volte è sufficiente fare una deviazione insolita per accorgersi che i luoghi che si pensava di conoscere in realtà non si conoscono affatto.