Perdersi

02. Novembre 2020 bike, racconti 0

La curiosità è donna.

È continua ricerca.

Ed è insaziabile

Si manifesta nell’estenuante bisogno di nuovi luoghi da pedalare.

È un desiderio implacabile.

Ogni giorno vorrei ritrovarmi in un posto diverso.

Vorrei evadere dai confini spaziali e temporali che mi vincolano.

Vorrei attraversare in lungo e in largo la nostra penisola.

Vorrei spingermi oltre per esplorare luoghi noti e meno noti che stuzzicano la mia fantasia.

Ma non si può!

E allora provo a cambiare prospettiva.

Continuo a pedalare a casa mia, ma in ottica differente.

Esploro

E mi perdo.

Devio 

E mi ritrovo su vie mai percorse.

Il luogo è quello, la direzione più o meno, ma le vie percorse sono nuove.

Non so esattamente quanto tempo impiegherò per uscire dal dedalo di stradine secondarie che ho imboccato.

Che tipo di fondo incontrerò (l’asfalto a volte finisce…..)

Quanto ripide saranno le salite.

Quanto scassate saranno le discese.

So solo che, verosimilmente, in tutto il tragitto non incontrerò nessuno e che se mi dovesse inaspettatamente capitare di incrociare un altro sguardo questo mi rivolgerebbe la fatidica domanda:” e tu che ci fai qui tutta sola”?.

Pedalare in solitaria, perdendomi, non solo fisicamente ma anche mentalmente mi regala l’ebbrezza della novità e della sorpresa.

Mi porta lontano.

Mi fa scoprire angoli remoti 

Mi riempie

Soddisfa temporaneamente il mio bisogno di novità 

Mi illude 

E la concentrazione e l’adrenalina della novità mi fanno dimenticare per un attimo tutto il resto.

Mi ritrovo in un bolla.

Perché a volte è sufficiente fare una deviazione insolita per accorgersi che i luoghi che si pensava di conoscere in realtà non si conoscono affatto.


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