Monferrato gravel!! sulle tracce Touring e Traverse di Stefano Scapitta (Esco a fare un giro)

La luna è piena stasera.
Svetta sopra ai tetti delle case. 
Asti è in fermento, in attesa del palio. 
Le strade brulicano di gente, i locali sono affollati, la musica si mescola alle voci . 

Mi fa strano tutta questa vita. 
Fino a poco fa regnava il silenzio. 

Cammino con il naso all’insù catturata dai campanili delle innumerevoli chiese . 
Mai viste così tante chiese come negli ultimi quattro giorni. 
Il Monferrato è così. 
Un continuo avvicendarsi di paeselli, arrampicati sulle colline, silenziosi, curati, abitati, ma per lo più fatti solo di case, chiese possenti dai campanili che riempiono l’orizzonte e farmacie! Non un bar, non un alimentari, non una scuola, spesso neanche una fontana. 

Siamo basiti. 
Soprattutto dalla naturalezza con cui le signore incontrate tra i vicoli, alla domanda di dover poter fare acqua o mangiare qualcosa, ci rimandano a paesi distanti decine di chilometri . 

È un mondo diversissimo da quello che mi aspettavo.

Estremamente antropizzato, ma allo stesso tempo silenzioso, in cui è possibile pedalare per ore in solitudine, dispersi tra i campi, rendendosi conto che la civiltà è a un passo ma senza incontrarla mai. 
Molto più autentico delle vicinissime Langhe. Molto più vario! 
Per lo più disabituato al turismo. 
Un’altalena di pianure e colline. 

Un susseguirsi di coltivazioni di mais, sorgo rosso, girasoli, noccioli, che di tanto in tanto lasciano il posto alle vigne e , soprattutto lungo gli argini del Po, a boschetti di pioppi. 
Ettari di terreni arati e seminati, intervallati da distese di secchissimi girasoli, ormai insensibili al variare dell’intensità della luce solare, e da fruscianti piante di granturco agitate dal vento. 

“Qui il vento ha fatto un disastro”. 
È il mantra che si ripete ad ogni sosta. 
Ad Asti, come a Montecastello, a Camino, a Sonico, a Piovà Massaia. 
E lo vediamo con i nostri occhi man mano che avanziamo. 

Con Al siamo arrivati ad Asti proprio con la coda del ciclone che si è abbattuto il giorno prima lasciando segni evidenti del suo passaggio.

Centinaia di rami venuti giù, che ostruiscono i sentieri e ci costringono a piccole deviazioni su asfalto. 

“Una volta i contadini facevano il loro!” Ci dice perentoria la signora della Locanda della buona notte mentre ci serve una fantastica pasta ai friarelli! “Ora non possono più toccare niente e questo è il risultato!!” 

È arrabbiatissima! 
Ci racconta che il vento ha scoperchiato innumerevoli tetti ma non il suo, chè lei da donna del Sud il tetto lo aveva fatto rifare a modo, mica come i suoi compaesani. 
È buffo sentirla fregiarsi delle sue origini del Sud in perfetta cadenza piemontese. 

Viaggiando lentamente è un piacere osservare le persone. 
Non tutte hanno voglia di chiacchierare, ma tutte sono cortesi. 
Ci scrutano con le nostre bici infangate e cariche di bagagli. 
Ci sorridono. 
Si stupiscono. 

“Il fango del Monferrato non perdona”. 
Questo me l’avevano già detto, ma nella mia cocciutaggine ho voluto sperimentarlo in prima persona… 

Quando arriviamo da Paolo, al B&B Nonna Carla, a Frazione Sonico di Alfiano Natta siamo ricoperti di fango fin sopra le orecchie, ma lui non fa una piega! 
Di ciclisti ne vede parecchi e gli piace ospitarli e coccolarli! 
Ci fa lavare le bici e ci mette subito a nostro agio mentre trotta instancabile tra la cucina, le camere e la cantina. 

“Siete amici di Stefano? Per gli amici di Stefano solo il meglio!” Ci dice mentre ci mostra una camera spaziale !! 

Ha messo su questa struttura che è un incanto, dove si mangia “da dio” e si possono degustare i vini che produce con le sue uve.

Ci spiega le caratteristiche di ognuno, dalla Barbera, al Grignolino, passando per la Freisa e il nebbiolo. 
Ci racconta degli uvaggi che pian piano si stanno riscoprendo. 
Ci racconta della sua passione per queste terre e della sua voglia di renderle accoglienti per chi le attraversa. 
Ci racconta di questo spopolamento strano che fa si che i giovani si trasferiscano in città lasciando nei paeselli solo gli anziani, che però incredibilmente per fare la spesa preferiscono andare nel paese più lontano lasciando morire tutte le attività. 
Ci racconta della sua voglia di fare e di viaggiare e dello spider che si è regalato per i 50 anni diventato materasso per il gatto a causa dell’inutilizzo.

Resteremmo a chiacchierare per giorni. Ma non possiamo. Resteremmo volentieri qualche giorno in più anche ad Asti, con Annamaria e Luigi, i gestori della Cascina Rossa, che ci raccontano del palio e delle sfilate e sagre che stanno per iniziare e animeranno le prossime settimane. 

Mi riprometto di tornare. Non so quando ma la lista dei posti da rivedere si allunga…..

Esco a Fare un giro

La Villa Di Pà
B&B Da Nonna Carla

Locanda della Buona notte
B&B Cascina Rossa 

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#gravelmood
#monferratogravel
#unarossaapedali


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