Se rinasco voglio essere un uomo
Il ciclismo è uno sport da uomini.
Devi essere forte.
Autonomo.
Libero.
Devi avere ore e ore a disposizione per allenarti
Devi soffrire.
Devi essere competitivo.
Sulla strada devi dimostrare di essere sempre più veloce, di aver battuto il record su quel segmento, di aver fatto più chilometri.
In MTB devi sudare.
Ti devi sporcare e la frase pronunciata alla fine di ogni giro è sempre quella: “non è mica uno sport per signorine”.
Te lo dicono sorridendo, aggiungendo subito dopo :” con tutto il rispetto eh! tu non sei mica una signorina?!” ….che tu li guardi e sorridi a tua volta e non dici niente, ma dentro il tuo cervello si susseguono una serie di considerazioni che lascio all’immaginazione di ognuno di voi.
Il fatto è che se l’uomo della situazione con questa affermazione pensa ingenuamente di farti un complimento, l’uomo della situazione, non capisce che solo pensando questa cosa in realtà ti ha già posta su un gradino “inferiore”: tu donna dovresti stare a casa, ad accudire i figli, a preparare da mangiare e a sbrigare le faccende da DONNA! non dovresti passare le tue domeniche in bicicletta, sporcandoti e sudando e lasciando tuo marito ad accudire i bambini.
Va bene sto esagerando, la sto facendo più grande di quello che è….ma se ci pensate in effetti è così.
Non è semplice decidere di coltivare una passione come quella della bicicletta, perché davvero richiede tanto tempo e tanto sudore.
E se sei una moglie e una mamma richiede anche tanta collaborazione e la presenza di un uomo al tuo fianco che ti ponga sul suo stesso livello, che abbia delle sue passioni e le coltivi e comprenda che anche tu in quanto essere umano abbia il diritto di averne e coltivarne a tua volta, anche se non gli fai trovare i calzini stirati nei cassetti.
Ci vuole determinazione
Ci vuole ironia
Ci vuole pazienza
Ci vuole comprensione.
Perché ogni volta che si esce da soli si incontra sempre qualcuno (uomo) che decide che ti deve “riportare a casa”, perché tu da sola, dopo tanti km, come pensi di rientrare? ti stanchi troppo! Non ce la fai!
Lo ammetto, è vero, a volte quando esco e faccio tanti chilometri in solitudine (perché a me in effetti piace uscire in solitudine, farmi tanti km e farmi dei viaggi allucinanti nella testa mentre pedalo) il rientro non è semplice.
All’andata hai un obiettivo, uno qualunque che ti sei posto e che devi raggiungere; è lui che spinge la gamba e che ti fa arrivare in fondo anche quando il corpo inizia a cedere.
Al ritorno è diverso.
Certo sai di dover rientrare, ma la motivazione cambia.
E la stanchezza si fa sentire.
E allora devi metterci il doppio dell’impegno.
Perché hai imparato che Il corpo può vacillare ma la testa no.
Se il corpo si stanca puoi rallentare, mangiare, riposare, aspettare un secondo.
Se la testa cede è finita, non arriverai in fondo.
Ecco in questi casi è divertente incontrare i ciclisti uomini che ti vogliono “portare” a casa.
Che pensano che da sola non ce la puoi fare ma con loro si.
E allora si mettono davanti a te e decidono che devi andare al passo loro, nel bene e nel male, tanto non sarà mai il passo tuo.
Qui la fauna è variopinta; si passa da quello che devi dimostrargli di essere forte e quindi comincia a tirare come un dannato, a quello che rallenta, perché tanto non riusciresti a stargli dietro e si pianta, ma non lo puoi superare, perché sennò si sente offeso e allora ti ri-supera per poi ri-rallentare ……
E’ raro ma è bello incontrare degli uomini che non ti si filano proprio (come donna intendo), che ti considerano solo ciclista.
Che anche se ti vedono da sola ti salutano, ma non ti devono dare nessuna lezione di vita.
Certo la solitudine spaventa.
Non viene compresa.
Per quale motivo devi andare da sola?
Ti annoi
Ti perdi
E’ pericoloso
Non hai paura?
La domanda più ricorrente: “ ma non hai paura?”
Non tanto con la bici da corsa quanto in MTB l’idea della solitudine inquieta.
Certo io di paure ne ho tante, la più grande di tutte è rappresentata dai cani e quando mi capita di incontrarne do origine a show inimmaginabili che a volte si traducono in me che scappo inseguita dalla belva.
Ma le paure si superano.
A volte dotandosi degli strumenti necessari (un gps ad esempio ti da abbastanza sicurezza sul fatto che non ti perderai); a volte razionalizzando (incontrare animali selvatici è possibile, ma è più probabile che scappino piuttosto che ti attacchino); a volte semplicemente non ponendosi troppe domande.
Volendo si supera tutto!
Anche il pregiudizio che il ciclismo è uno sport da uomini.
…Se rinasci, fallo ancora come donna..perché c’è bisogno di donne cone te che insegnano agli uomini ad essere davvero uomini…
Applausi!