Fuerte_Lanza_Fuerte: spazi infiniti in balia del vento!

Finalmente il vento si è placato.

Non urla più nelle mie orecchie e non mi ostacola…..quasi mi sospinge…

Ma adesso sono io che rallento!

Il pedale non gira più, respiro profondamente.

Caleta de Fuste è di fronte a me, vedo le prime case arrampicate sulla scogliera nera e levigata. Incrocio gli sguardi dei turisti che passeggiano sul lungomare. Mi osservano! Sono sporca, piena di sabbia, arroventata dal sole e dal vento… bizzarra sulla mia bici stracarica.

Il sorriso stampato sul mio volto cerca di nascondere il groppo in gola.

Sono arrivata!

alba a Caleta de Fuste

E in un secondo tutta l’adrenalina dei giorni precedenti mi abbandona ed io mi ritrovo esausta ed incredula.

Sono stati cinque giorni intensi.

Il pescatore

Cinque giorni in cui ho perso la cognizione del tempo.

Cinque giorni che ho trascorso con me stessa, pedalando in solitudine come piace a me, assaporando e contemplando gli spazi infiniti in cui mi sono ritrovata.

Ma sono stati anche cinque giorni di condivisione e scoperta che mi hanno regalato incontri inaspettati con persone belle e appassionate. 

Il sogno di questo viaggio mi cullava da tanto.

Al momento dell’iscrizione a settembre 2020 mi ero fatta trascinare da un impulso irrefrenabile che non era stato colto con lo stesso entusiasmo da Alberto. L’unico commento a freddo che ero riuscita a strappargli era stato un laconico:”non ti ostacolo ma non condivido.” E come biasimarlo.  Nove giorni fuori, alle Canarie, in bicicletta, da sola o comunque con gente sconosciuta. L’idea non lo allettava. E la pandemia riesplosa poco dopo non facilitava le cose. La partenza rimandata di qualche mese per un po’ aveva placato gli animi ma le scintille si erano ravvivate a fine settembre quando a poche settimane dalla partenza l’attesa si era fatta febbrile e la testa faticava a concentrarsi su tutto il resto.

Ero impaziente di arrivare a Fuerteventura e di cominciare a pedalare. 

Non sapevo bene cosa aspettarmi, quanto sarebbe stato deserto, quanto avrei dovuto lottare con il vento, come e dove avrei dormito, come sarebbero stati i miei compagni di viaggio, ma l’adrenalina era alle stelle! Avevo deciso di portare la tenda e darmi al bikepacking selvaggio contando sulla presenza di altri bikers orientati nello stesso modo, ma questo comportava un bagaglio più pesante e sapevo che questo mi avrebbe reso più lenta, per cui avevo concordato con Alvise, organizzatore e partecipante, che ci saremmo trovati la sera per montare le tende e non rimanere isolati, mantenendo però la libertà di pedalare ognuno al proprio ritmo senza condizionamenti. E Alvise era entusiasta ! 

Finalmente il sogno si concretizzava ! 

Eravamo tutti lì, al gate a Orio, pronti a imbarcarci, ognuno con le proprie aspettative e i propri pensieri ma tutti accomunati da un entusiasmo incontenibile. Qualcuno era già stato a Fuerte ma tornava con la curiosità di vedere Lanzarote. Ognuno aveva pianificato il proprio viaggio. 

Alvise e Paola, innamorati delle Canarie, organizzatori e sognatori; 

Nicoletta e Antonello, cicloviaggiatori instancabili e inseparabili; 

Livio e Lillo, reduci da avventure inenarrabili ai quattro angoli della terra; 

il Maraz, viaggiatore solitario e inseguito dal lavoro anche a migliaia di km da casa;

i fantastici 4: Ivo, Ivan, Davide e Michele, super bikers appassionati di montagna, veloci quanti basta per concedersi bagni e godersi serate relax lungo il viaggio! 

E poi io! Preparata ma fino a un certo punto, con l’idea di organizzarmi strada facendo. Pronta a cambiare programma e improvvisare a seconda della piega che avrebbe preso il viaggio. 

Desiderosa di farmi trascinare dal vento! 

Pozo Negro

Perché il vento alle Canarie è una certezza imprescindibile! 

Ti travolge e ti penetra dentro con tutta la sua veemenza. 

Ti investe senza guardarti in faccia, riempiendoti di sabbia e di acqua trascinandoti o respingendoti, impedendoti persino di ascoltare i tuoi stessi pensieri. E allo stesso tempo regalandoti suggestioni inimmaginabili. 

Il vento ci ha abbracciato subito, appena partiti da Caleta de Fuste in direzione Nord, verso Corralejo.  

E quasi subito il gruppo si è diviso ed io mi sono persa dietro al desiderio di immortalare ogni scorcio possibile e immaginabile. Poco distante da me solo il Maraz, con cui abbiamo condiviso i primi chilometri ma che si è fermato poco dopo Puerto del Rosario. 

All’inizio non mi sono neanche resa conto che lui non fosse più dietro di me. Un deserto sassoso e quasi lunare ha riempito l’orizzonte ed io mi sono ritrovata a salire rapita dalle sagome dei primi vulcani in lontananza.  La terra rossa dopo un po’ ha lasciato il posto ad una terra nera, lavica, che a sua volta ha poi ceduto il passo ad una sabbia gialla e polverosa. Incredibile l’arsura e la mancanza assoluta di vegetazione, interrotta solo dalla presenza di qualche palma isolata e dai monumentali cactus che popolano i giardini delle piccole case, ordinate e tutte rigorosamente bianche.

verso Puerto del Rosario
La Oliva
La Oliva

Distese infinite di sabbia e sassi si susseguono, incorniciate da cieli velati, animati dalle nuvole che si rincorrono e cambiano forma e colore a seconda del vento. E poi all’improvviso l’oceano che irrompe inaspettato riempiendo l’orizzonte di un blu sempre più intenso man mano che ti avvicini e che una volta raggiunto ti travolge con le sue onde ipnotiche e fragorose. Per lo più si infrange con violenza sugli scogli, ma di tanto in tanto si adagia in calette sabbiose, paradiso di surfisti desiderosi di cavalcare l’onda perfetta! Tutta la costa ovest di Fuerteventura si sussegue così fino a Corralejo , porto di partenza per raggiungere Lanzarote. 

El Toston lighthouse
Corralejo
i murales del porto di Corralejo

Quando arrivo in città sono le 7 passate, chiamo Alvise per capire se arriveranno anche lui e Paola per piantare la tenda, ma loro hanno deciso di fermarsi prima. Cerco una soluzione per dormire e mi sistemo in un lodge molto carino situato a pochi metri dalla spiaggia. Scopro che anche tutti gli altri sono lì, a parte Nicoletta e Antonello che partiti un giorno prima sono già a Lanzarote, e ci diamo appuntamento per cena. I fantastici quattro sono stupiti di vedermi, non si aspettavano che arrivassi soprattutto considerando che ho pedalato tutto il giorno da sola. 

Il porto di Corralejo

La serata vola confrontandoci e raccontandoci la giornata appena trascorsa e decidiamo di prendere insieme il traghetto per Lanzarote la mattina seguente. Paola e Alvise partiranno un po’ più tardi e il Maraz che non si sente bene decide di fermarsi a Corralejo un giorno in più per riprendersi. 

Alba a Corralejo

Quando sbarchiamo dico ai ragazzi di non aspettarmi perché già so che di lì a poco ricomincerò a scattare foto ed in effetti dopo pochi chilometri sono di nuovo sola.

L’oceano si fa più cupo e agitato man mano che ci si allontana dal centro abitato; la scogliera si fa più frastagliata, le onde si infrangono impetuose e gli schizzi trasportati dal vento mi raggiungono nonostante la distanza. Il vento è di nuovo devastante! Pedalo per chilometri e chilometri con lui che mi ostacola e mi urla nelle orecchie. Mi faccio innumerevoli viaggi nella testa, mi ritrovo immersa nella lava, all’orizzonte di nuovo vulcani dalle sagome addolcite dall’erosione millenaria. 

Alba a Corralejo

Quando arrivo a Yaiza la fame si fa sentire e mi fermo nella prima trattoria che incontro. Riconosco le bici di Lillo e Livio , anche loro affamati hanno deciso di fermarsi! Sono stupiti di vedermi lì, si complimentano per il passo e decidiamo di ripartire insieme. Attraversiamo lo spettacolare parco del Timanfaja, ci raccontiamo le suggestioni che suscitano i paesaggi intorno a noi e ci ritroviamo a raccontarci viaggi ed esperienze passate. Facciamo un bel tratto insieme e decidiamo di arrivare a Caleta di Famara. 

Parco dei Volcanos

Ma ancora una volta mi perdo.

Teguise

Quando usciamo dal parco il paesaggio cambia improvvisamente. Intorno a noi distese di campi coltivati neri come la pece si stagliano a perdita d’occhio. Sono tutti circondati da muretti orientati a seconda della direzione del vento . Ciuffi verdi di prezzemolo, zucche e viti di passito creano un contrasto pazzesco di colori e profumi e io non posso non fermarmi.

Montana Bermeja

Ricomincio a fare foto rapita dai continui cambiamenti che mi accompagnano fino alla costa e mi illudo di essere arrivata. Chiamo Alvise per capire a che punto sono loro e organizzarci per piantare eventualmente le tende insieme ma anche oggi loro se la sono presa con calma e hanno deciso di fermarsi prima. Ivo Ivan Davide e Michele sono già arrivati a Famara, Lillo e Livio hanno deciso di fermarsi a La Santa. Io sono nel deserto! L’oceano di nuovo a farmi compagnia e una distesa di sabbia bianca e finissima che disegna dune a perdita d’occhio. In effetti non so dove dormirò ma decido comunque di proseguire fino a Famara. 

Le dune di Caleta de Famara
Caleta de Famara

Quando arrivo i ragazzi mi mandano la posizione di casa loro! Mi adottano! Sono di nuovo stupiti di vedermi lì ma cominciano a farci l’abitudine! 

La serata vola tra racconti e impressioni della giornata e la mattina dopo decidiamo di partire nuovamente insieme. 

Caleta de Famara

Come al solito la compagnia mi perde per strada, ma ormai siamo una squadra e ci diamo appuntamento per la sera a Orzola. Ogni tanto mi scrivono per chiedermi a che punto sono ma io sono letteralmente persa in contemplazione all’interno del parco dei Volcanos. 

Non riesco a capacitarmi di tanta bellezza, di tanto silenzio. Stranamente un silenzio assordante! Il vento si è placato, totalmente azzerato. Riesco a sentire la sabbia sotto le ruote che sfrigola e il sole! Mi rendo conto che il sole picchia pesantemente e che pur non avendolo percepito fino a questo momento lui è sempre stato lì ed ha cominciato a striare la mia pelle! In poco più di mezza giornata un’abbronzatura degna dei migliori ciclisti!! 

Teguise Tao
Teguise

Mi guardo intorno e continuo a ripercorrere nella testa i luoghi percorsi durante i miei viaggi precedenti. In questa piccola isola ritrovo forme e colori che mi fanno ripercorrere altri mondi che ho visitato! Le gole del Todra in Marocco, le oasi di Montagna in Tunisia, le foreste laviche in Islanda, I deserti sassosi in Giordania, il Sudafrica! L’oceano soprattutto mi riporta sulla costa di Diamante. È un concentrato di luci, colori e rumori che ritorna prepotentemente! È pazzesco come tutto ciò possa essere racchiuso in un’unica isola! Eppure! 

E poi i vulcani! Sono di una bellezza sconvolgente, così sinuosi nelle loro forme arrotondate. Milioni di sfumature che vanno dal giallo paglierino al nero pece passando per il rosso, il marrone, il verde del muschio che ricopre alcune rocce. Si accendono e si spengono a seconda del sole….e ogni volta che sto per scattare una foto una nuvola dispettosa interviene…”le foto non renderanno mai!” Penso dentro di me, ma l’immagine è indelebile nella mia anima! 

Proseguo! Ho ancora tanti chilometri per arrivare a Orzola e tanta salita …e che salita! Lunga, polverosa, interminabile attraverso una landa di terra rossa e arida. Non so bene cosa aspettarmi in cima. Fino ad ora ogni salita ha avuto il suo perché e sono fiduciosa del fatto che anche questa mi darà soddisfazione ma quando arrivo alla fine sono senza parole! Rimango folgorata dal blu accecante che si infrange su una sabbia bianchissima. E poi senza soluzione di continuità pareti rocciose aspre e imponenti che si innalzano inaspettate. Non ho più esclamazioni per descrivere tanta bellezza. 

Ermita de las nieves

E le sorprese non sono finite. 

Discese scassate e divertenti mi portano fino ad Haria, cittadina alle porte del parco naturale del Chinijo di un bianco accecante. 

Penso di essere arrivata ma l’illusione dura poco. Mi ritrovo di nuovo a salire tra bocche di vulcani addormentati , piccoli cactus fioriti mi fanno compagnia per un po’ ma arrivati in cima la vegetazione si fa più rada fino a lasciare il posto ad un’aspra scogliera che si affaccia di nuovo sull’oceano ma questa volta calmo e verde smeraldo! Il mirador del Rio mi lascia di nuovo senza fiato . La Graciosa si erge davanti a me, mi sembra quasi di poterla toccare. 

Mirador del Rio

Sono talmente rapita da non pensare che non so ancora dove dormirò questa notte.  

Voglio arrivare a Orzola e raggiungere i ragazzi ma sembra che trovare posto per dormire sia quasi impossibile! Ma non demordo! Comincio a telefonare e a chiedere disponibilità per la notte , sono tutti molto cordiali ma per una sola notte nessuno sembra disposto ad ospitarmi finché trovo Susy di una gentilezza squisita che mi mette a disposizione un appartamento proprio difronte al porticciolo di Orzola! Sono felice! In un batter di ciglia mi lancio giù per l’ultima discesa giusto in tempo per ribeccare i fantastici 4 per cena! Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Mi guardano sornioni! Anche stasera sono riuscita a raggiungerli. 

Il ritorno a Playa Blanca ormai sembra una passeggiata  ma come sempre non abbiamo fatto i conti con il vento che sulla via del rientro in alcuni tratti si fa ancora più cattivo! Ormai siamo quasi arrivati! Siamo rilassati! 

Continuo a perdermi e poi a ritrovarmi insieme agli altri finché rincontriamo Alvise e Paola. Hanno fatto una deviazione rispetto alla traccia, Alvise è alla continua ricerca di nuove strade e ora siamo tutti qui diretti a Playa Blanca. “Ci siamo quasi” penso ma proprio alle porte della città deviamo per Papagayo beach, una delle spiagge più belle di Lanzarote, custodita all’interno del parco de Los Ajaches.

Papagayo beach

Quando entriamo a Playa Blanca è il tramonto! Mi sono persa di nuovo lungo la via ma i ragazzi mi stanno aspettando! Ormai è tradizione immancabile! Siamo stanchi ma con l’adrenalina a tremila! Non ci pare vero essere alla fine di Lanzarote, domani si torna a Fuerte! 

Nonostante il sonno continuiamo a chiacchierare fino a notte fonda e la mattina dopo via a riprendere il traghetto. Sembra incredibile ma le navi sono strapiene e dobbiamo dividerci! 

Parto per prima consapevole che tanto mi ribeccheranno dopo poco ma quando approdo a Corralejo decido di fare una deviazione. Voglio vedere le Grandes Plajas, una distesa di sabbia bianca che separa l’oceano cristallino da un deserto di dune finissime. Rimango estasiata ! 

Playa Blanca

Quando risalgo sulla bici è passata quasi un’ora. Gli altri ormai sono molto più avanti ma decido di tornare indietro e riprendere la traccia da dove l’ho lasciata. Voglio attraversare il deserto. Il vento si è di nuovo placato e il sole arde intensamente. Mi illudo di essere sola ma è incredibile quanti animali vivono in mezzo a questo nulla! Scoiattoli, strani rettili e svariati tipi di uccelli mi fanno compagnia per tutto il tragitto. Persino una coppia di rapaci a caccia! 

Quando ritorno sulla costa sono affamata e assetata. Manca poco ma tergiverso! Gli altri ormai sono quasi tutti in dirittura di arrivo ma io mi lascio cullare dal fruscio delle onde e non appena scopro che Nicoletta Antonello Alvise e Paola sono poco più avanti li raggiungo e mi fermo a mangiare con loro. Siamo cotti a puntino e gli ultimi chilometri li pedaliamo lentamente. 

Siamo arrivati davvero questa volta! 

Sono improvvisamente devastata! Non mi capacito di essere approdata alla fine di questo viaggio, così intenso, così intimo eppure così condiviso! 

In questi giorni ho viaggiato a lungo in solitaria, ho scavato nelle viscere della mia anima, mi sono assaporata ogni istante e ho avuto la fortuna di poter condividere le mie emozioni con altre persone fantastiche! 

Ci vorrà un po’ per metabolizzare a fondo ma sono sicura che questa esperienza mi accompagnerà a lungo

Fuerte – Lanza – Fuerte Bike Trail & Holiday

19-26 febbraio 2022 https://www.facebook.com/events/185170023639037

Ed. 2 Fuerteventura Bike Trail & Holiday

5-12 febbraio 2022 https://www.facebook.com/events/3087204724894406


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