Viaggio indoor

Che sono matta già lo sapevate, ma visto che il tempo non ci manca in questo periodo mi sono fermata a scrivere 2 righe….. 

Oggi, mentre pedalavo sui miei rulli, ho avuto un’idea! Ho pensato che mi sarebbe piaciuto portarvi con me in uno dei miei “viaggi” indoor, perché anche se può sembrare un paradosso, in realtà quando parto, o meglio quando parte la musica, ogni giorno inizio un viaggio! 

Fino al mese scorso non avevo mai provato l’ebbrezza di pedalare con la musica a palla nelle orecchie! Quando sei fuori in bici l’udito è fondamentale e più di una volta la percezione di un rumore mi sa salvata, pertanto: MUSICA BANDITA! 

Ma dentro casa……. Colonna sonora scelta da me (con le canzoni che piacciono a me!), auricolari nelle orecchie, volume al massimo, attacchi inseriti e via! La musica mi permette di evadere da queste quattro mura e, a seconda del ritmo che cambia, mi disegna strade sempre nuove. Salite tostissime e discese a tutta! Senza paura e senza freni!

D’altronde un po’ di strada nell’ultimo anno l’ho fatta e non faccio fatica a ripensarmi certe salite e certe discese.

Oggi il giro è durato un’ora e quaranta minuti.

Sono partita con un certo peso sul cuore sulle note di Million reasons (Lady Gaga) ma, man mano che i pedali giravano mi si è materializzata dinanzi agli occhi una assolata pianura, circondata da sinuose colline, arse e brulle che già lasciavano presagire una strada tutt’altro che facile. 

La pianura pian piano si è increspata e qualche curva ha cominciato ad affacciarsi. Il ritmo si è intensificato sulle note  di Reasons I drink (Alanis Morissette) e il cuore ha cominciato a pulsare. 

Time is running out (Muse) ha spazzato via ogni dubbio. La pianura ha lasciato il posto alla salita.  All’inizio una salita veloce e scorrevole, lungo il pendio di una collina via via più impegnativa che ben presto inizia a mostrare le sue asperità. Come as you are (Nirvana)  inizia a rimbombare nelle orecchie e il ritmo cambia. La pendenza aumenta, gli alberi si infittiscono. Qualche raggio di sole trapela tra i rami ma il bosco mi avvolge e la salita cresce di intensità. Qualche fuori sella comincia ad essere necessario…. e via!

Si continua a salire per ritrovarsi ad un certo punto su un altopiano! Gli auricolari non possono contenere la follia di Sweet dreams – are made of this – interpretata da Marilyn Manson e tanto meno la fatica dell’altopiano che ben presto si perde in una nuova salita, tosta per essere tosta! E via, come in un incubo ad occhi aperti, resistenza al limite, in piedi per non cedere e rallentare si continua a salire…..Capperi sono partita da soli 20 minuti e già grondo …..ma in cima alla salita ogni tanto c’è qualche falsopiano e allora ricominciamo a respirare sulle note malinconiche di Oct 33 – a colors show – dei Black Puma che mi illudono che la strada si faccia meno ardua e più veloce.

Seven nation army (Ben l’oncle soul) accelera il mio passo e il ritmo si fa più serrato. Il cuore rallenta, la pedalata si fa più agile ma dura poco! People are strange (Doors) segna l’inizio di una nuova salita. La pendenza cambia di nuovo. All’inizio gradualmente  dandomi modo di abituarmi. 

“Dai stavolta è durata poco!” Inside out (Five finger death punch) ha questo ritmo un po’ ingannevole per cui acceleri per poi ritrovarti infognata in alcuni momenti di pesantissimi rallentamenti che ti fanno giocare continuamente con il cambio in questi continui saliscendi che fanno salire l’intensità, finché……..finché parte lei! Addicted to you (Avicii) e allora parti anche tu e cominci a spingere come una dannata su quei pedali perché devi andare più veloce….e acceleri e acceleri finche il cuore non arriva veramente al limite e a quel punto è già partita Love runs out (OneRepublic) e che fai? Mica puoi fermarti?

La strada scorre veloce ma non poteva durare per sempre. Si ricomincia a salire. Rock and roll deserves to die (Darkness) segna la nuova svolta. Siamo a metà strada e la salita sembra ancora lunga. Ma è una salita anche questa volta scorrevole, che alterna veloci tornanti a tratti di falsopiano. E così scorrono veloci anche Wherever you will go (The Calling),  Someone you loved (Lewis Capaldi) e Budapest (George Ezra). Ma poi arriva il Boss e tutto cambia di nuovo. I’m goin’down (Bruce Springsteen) è una nuova svolta. L’adrenalina è alle stelle!

I rulli fanno un rumore infernale ma il ritmo sale e il cuore anche! E si vola sui pedali. E il proseguo non è da meno.  Si continua a salire a ritmo sostenuto con il sound di Feel good inc. (Gorillaz)e poi di Song 2 (Blur) fino a scollinare, finalmente, sulle note di Goodbye kiss (Kasabian). Ma il ritmo non rallenta anzi cresce e risale con Be mine (Ofenbah). Solo un attimo per riprendere fiato, a tutta velocità con How to save a life (The fray) e poi via per l’ultima salita! Quando parte Believer (Imagine dragons) ho un attimo di sconforto.

Non ho più le gambe per ricominciare a salire ma non mollo. Le curve si susseguono rapide e ormai ci siamo! Si torna a casa! Velocemente ma con leggerezza. Counting stars (Ciryaque), Human (Rag’n bone man),  The pretender (Foo fighters) e a chiudere Sugar (Robin schulz). Cavoli sono arrivata.

La musica si interrompe, le gambe si fermano.

Mi ritrovo in salotto e sono praticamente da strizzare…..non vedo l’ora che arrivi domani per ricominciare a vagare…..


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